I grandi viaggi di esplorazione che vennero compiuti sono il seguito e la conclusione della spinta espansiva iniziata dopo la svolta dell’anno mille. l’Europa dopo la peste nera si era rimessa a marciare oltre le proprie frontiere in cerca di spezie e cristiani. coloro che sfidarono le onde dell’oceano furono gli eredi marco polo e i cavalieri crociati guidati dal desiderio di ricchezze e di portare al cristianesimo nuovi popoli. Quando le navi toccarono terra e da loro uscirono i guerrieri montati a cavallo, armati di fucili e cannoni, quello fu il segno che era iniziata una nuova epoca. L’Europa stava scoprendo la propria forza.
Una delle principali ragioni per la quale i portoghesi si erano messi alla ricerca delle vie per le indie, fu quello di evitare lo sbarramento arabo che con la loro intermediazione facevano lievitare i prezzi dei prodotti importati in Europa. una volta arrivati nell’oceano indiano i portoghesi affrontano gli arabi grazie alla supremazia militare. Per realizzare il proprio progetto di penetrazione militare e commerciale i portoghesi conquistarono: goa, malacca e Hormuz. Queste conquiste furono possibili grazie a Alfonso de Albuquerque. I portoghesi entrarono in conttato anche con la Cina allora governata dalla dinastia Ming, ma i rapporti si raffreddarono perché i portoghesi riuscirono a insediarsi ance su quella costa. Insediano alcune basi di cui macao, che diventa presto la più ricca e importante per gli scambi con l’occidente. Con il controllo dello stretto di malacca i portoghesi si aggiudicano il passaggio alle isole banda nell’arcipelago delle Molucche note per la produzione di chiodi di garofano e di noce moscata. Quale anno più tardi nell’arcipelago arrivarono gli spagnoli e si aprì una contesa fra le corti di Lisbona e Madrid, tutto questo si sarebbe dovuto risolvere con il trattato di tordesillas, ma all’epoca era difficile tracciare una linea di demarcazione nell’atlantico e solo nel 1529 gli spagnoli con il trattato di Saragozza rinunciò alle isole in cambio a 350 000 di ducati d’oro. Ormai i portoghesi e gli spagnoli non potevano più illudersi di rimanere da soli a spartirsi i grandi guadagni, stavano arrivando gli inglesi.
Il Portogallo per la poca popolazione che aveva non aveva le forze sufficienti per conservare a lungo un impero commerciale così vasto a lungo. Presto gli arabi ripresero le rotte dell’oceano indiano protetti dai turchi. Ai portoghesi rimasero: il capo di buona speranza, angola e Mozambico. Da quelle basi i portoghesi impararono presto a spingersi alla ricerca dell’oro e degli schiavi. La nuova rotta commerciale aperta attraverso gli oceani allargava notevolmente la possibilità della tratta degli schiavi. In un primo tempo lavoravano nelle piantagioni di Madeira e poi furono spostati verso i territori del continente dell’americano. Nasce il commercio triangolare, i portoghesi partivano dall’Europa con le armi e manufatti di poco valore, catturavano gli schiavi in africa e li portavano in America, li facevano lavorare e dopo portavano il prodotto finito in Europa, si calcola che in tre secoli siano stati trasportati non meno di cinquanta milioni di abitanti dall’africa.
Una delle principali ragioni per la quale i portoghesi si erano messi alla ricerca delle vie per le indie, fu quello di evitare lo sbarramento arabo che con la loro intermediazione facevano lievitare i prezzi dei prodotti importati in Europa. una volta arrivati nell’oceano indiano i portoghesi affrontano gli arabi grazie alla supremazia militare. Per realizzare il proprio progetto di penetrazione militare e commerciale i portoghesi conquistarono: goa, malacca e Hormuz. Queste conquiste furono possibili grazie a Alfonso de Albuquerque. I portoghesi entrarono in conttato anche con la Cina allora governata dalla dinastia Ming, ma i rapporti si raffreddarono perché i portoghesi riuscirono a insediarsi ance su quella costa. Insediano alcune basi di cui macao, che diventa presto la più ricca e importante per gli scambi con l’occidente. Con il controllo dello stretto di malacca i portoghesi si aggiudicano il passaggio alle isole banda nell’arcipelago delle Molucche note per la produzione di chiodi di garofano e di noce moscata. Quale anno più tardi nell’arcipelago arrivarono gli spagnoli e si aprì una contesa fra le corti di Lisbona e Madrid, tutto questo si sarebbe dovuto risolvere con il trattato di tordesillas, ma all’epoca era difficile tracciare una linea di demarcazione nell’atlantico e solo nel 1529 gli spagnoli con il trattato di Saragozza rinunciò alle isole in cambio a 350 000 di ducati d’oro. Ormai i portoghesi e gli spagnoli non potevano più illudersi di rimanere da soli a spartirsi i grandi guadagni, stavano arrivando gli inglesi.
Il Portogallo per la poca popolazione che aveva non aveva le forze sufficienti per conservare a lungo un impero commerciale così vasto a lungo. Presto gli arabi ripresero le rotte dell’oceano indiano protetti dai turchi. Ai portoghesi rimasero: il capo di buona speranza, angola e Mozambico. Da quelle basi i portoghesi impararono presto a spingersi alla ricerca dell’oro e degli schiavi. La nuova rotta commerciale aperta attraverso gli oceani allargava notevolmente la possibilità della tratta degli schiavi. In un primo tempo lavoravano nelle piantagioni di Madeira e poi furono spostati verso i territori del continente dell’americano. Nasce il commercio triangolare, i portoghesi partivano dall’Europa con le armi e manufatti di poco valore, catturavano gli schiavi in africa e li portavano in America, li facevano lavorare e dopo portavano il prodotto finito in Europa, si calcola che in tre secoli siano stati trasportati non meno di cinquanta milioni di abitanti dall’africa.