appunti,economia, matematica, italiano,storia,diritto
 
La gestione del magazzino insieme alle problematiche finanziarie richiede la risoluzione di altri problemi. I principali sono l’utilizzo degli spazio fisico, l’impiego del personale, la dotazione tecnica, informatica e strutturale del magazzino e rischi legati alla conservazione della merce.
Riguardo all’utilizzo dello spazio fisico, lo spazio fisico di cui un’impresa necessita per il magazzino in ogni caso comporta un costo. Uno spazio fisico come il magazzino richiede il sostenimento di costi collegati alla manutenzione e all’impiantistica di base (corrente elettrica). Inoltre la gestione del material handling pone rilevanti questioni sulla disponibilità degli spazi per il personale. Riguardo all’impiego del personale, il magazzino richiede personale qualificato.
Per quanto riguarda la dotazione tecnica i magazzini devono essere dotati di adeguate strutture operative.
Riguardo ai rischi legati alla conservazione della merce l’impresa deve tutelarsi contro i rischi di furto, manomissione e incendio, inoltre deve contenere il rischio di obsolescenza, deperimento fisico e calo dello proprio stock.

 
Assume molta importanza la politica di gestione delle scorte con la quale l’impresa determina il proprio fabbisogno di beni, distribuendo quantità e tempi di fornitura.
L’acquisto delle scorte determina l’inizio del ciclo economico che al fine di garantire un efficiente gestione, deve essere sviluppato in stretta relazione con il ciclo tecnico e con il ciclo monetario.
In fase di avvio del processo di trasformazione delle materie prime l’impresa cercherà di avvicinare il più possibile il ciclo economico a quello tecnico e posticipare il più possibile l’inizio del ciclo monetario rispetto a quello economico e a quello tecnico.
Terminato il processo di trasformazione l’impresa dovrà collocare il prodotto finito  sul mercato, e cercherà di avvicinare il ciclo tecnico a quello economico edi avvicinare il ciclo economico a quello monetario.
L’intera gestione del processo produttivo deve infatti considerare sia le esigenze produttive sia quelle finanziarie dell’impresa.
Riguardo alle esigenze produttive,questa esigenza unita al fatto che  di solito ordinando maggiori quantitativi è possibile ottenere riduzioni di costo, potrebbe indurre l’impresa a emettere ordini per quantità elevate.
Riguardo alle esigenze finanziarie il miglior magazzino è quello che non ce.
Riguardo alla produttività delle scorte, l’impresa affronta il problema della produttività delle scorte, cioè dell’adeguatezza della loro consistenza rispetto al servizio garantito ai clienti. È necessario che il magazzino, pur garantendo all’impresa la continuità del processo produttivo, non risulti in esubero rispetto alle reali ed effettive esigenze di produzione e distribuzione.

 
I certificati del tesoro zero coupon sono titoli di puro sconto, con scadenza a 18 o 24 mesi. Il prezzo di acquisto è espresso in percentuale, corrisponde al prezzo di aggiudicazione d’asta per i CTZ di nuova emissione e al prezzo di mercato per i titoli già emessi. Nel mercato secondario i CTZ sono quotati a corso tel quel.

 

I titoli zero coupon o di puro sconto sono quelle obbligazione che non pagano una cedola periodica ma il cui rendimento risulta dalla differenza tra il valore che verrà rimborsato alla scadenza e il prezzo di emissione.

I titoli zero coupon emessi dallo stato sono:
-          I buoni ordinari del tesoro BOT
-          I certificati del tesoro zero coupon CTZ

I BOT rappresentano prestiti a breve scadenza rimborsabili entro l’anno. I BOT vengono emessi con frequenza quindicinale dalla Banca d’Italia. I BOT possono essere prenotati o acquistati anche presso i principali uffici postali. Il taglio minimo di contrattazione è di 1000 euro. Il prezzo di acquisto dei BOT è espresso in termini percentuali. I prezzi dei titoli di nuova emissione risultano diversi a seconda delle scadenze. Nel mercato seocndario i BOT sono quotati a corso tel quel, nel senso che il prezzo comprende anche il rateo di interessi maturato dalla data di emissione. In caso di acquisto al prezzo va aggiunta la commissione bancaria. L’imposta sostitutiva 12.50% sui BOT acquistati da nettisti. Per i BOT di nuova emissione essa si applica sul provento. Il rimborso dei BOT è sempre effettuato alla pari. I BOT sono i titoli di stato che hanno incontrato il maggior favore del pubblico dei risparmiatori. La ragione di tale successo risiede soprattutto nella loro breve durata. I BOT costituiscono un debito molto oneroso per lo stato.

 
I certificati di credito del tesoro sono titoli di stato a tasso indicizzato con scadenza compresa fra i 2 e i 10 anni. L’indicizzazione del tasso è di tipo monetario. Il tasso su CCT, quindi varia in relazione ai tassi del mercato monetario. Il risparmiatore che acquista dei CCT vede attenuato il rischio di tasso. I rendimenti dei CCT, grazie al meccanismo dell’indicizzazione monetaria, sono sempre ancorati ai tassi correnti. I CCT sono collocati mediante aste marginali. Il valore di rimborso coincide con il valore nominale, con applicazione per le persone fisiche residenti dell’imposta  sostitutiva 12.50% sull’eventuale scarto di emissione

 
La maggior parte dei titoli a tasso fisso è costituita dai buoni del tesoro polienali BTP. I BTP sono titoli che lo stato si impegna a rimborsare dopo un periodo di tempo compreso fra i 3 e i 10 anno. Il tasso di interesse viene stabilito al momento dell’emissione e resta fisso per tutta la durata del prestito. La quotazione dei BTP è espressa in termini percentuali a corso secco, il prezzo di acquisto può essere sotto la pari, alla pari o sopra la pari. Per i BTP sottoscritti nel mercato primario il regolamento avviene al prezzo di aggiudicazione d’asta. Se invece i BTP vengono acquistati nel mercato straordinario per calcolare il controvalore delle negoziazioni è necessario determinare il corso tel quel e le commissioni bancarie. Sugli interessi che maturano a favore delle persone fisiche residenti e sull’eventuale scarto di emissione si applica l’imposta sostitutiva 12.50%. il valore di rimborso dei BTP coincide con il valore nominale.
Sono stati emessi anche BTP indicizzati all’inflazione BTP-i. il tasso di interesse BTP-i resta fisso per tutta la durata del prestito, ma gli interessi semestrali variano poiché sono calcolati su un valore nominale che viene periodicamente aggiornato in base all’indice Eurostat. Alla scadenza, se dal giorno di emissione del titolo si è verificata inflazione e quindi l’indice è aumentato, il BTP-i sarà rimborsato a un valore superiore al valore nominale.
 

I titoli di debito pubblici rappresentano, per quantità e importo complessivo, la parte più rilevante dei titoli in circolazione nel nostro paese. La maggior parte è costituita dai titoli di stato. Nei mercati esistono titoli di stato a breve, media e lunga scadenza. Per quanto riguarda il pagamento degli interessi circolano sia titoli a tasso fisso BTP, sia titoli a tasso indicizzato CCT, sia zero coupon BOT e CTZ. Lo stato può anche emettere titoli da rimborsare non in denaro ma con azioni delle società di capitali da esso detenute.

 
La parificazione dei titoli
Per determinare il prezzo di un titolo quotato a corso secco è necessario passare dalla quotazione a corso secco a quella a corso tel quel. Gli interessi si calcolano sempre sul valore nominale dei titoli. Oltre che sugli interessi, l’imposta va applicata anche sullo scarto di emissione o sul premio di rimborso e sulle eventuali plusvalenze. Quando la compravendita avviene al di fuori dai mercati di borsa, i tre giorni non devono essere aggiunti, molte banche, pur negoziando direttamente con i propri clienti, aggiungono ugualmente  i tre giorni borsa.

Il calcolo degli interessi e degli eventuali scarti di emissione deve essere effettuato:
-          Per i titoli del mercato monetario con la modalità giorni effettivi/360
-          Per i titoli senza cedola con la modalità giorno effettivi/365
-          Per i titoli del mercato finanziario con cedola a tasso fisso, con la modalità  giorni effettiv/giorni effettivi

Il conteggio dei giorni va effettuato escludendo il giorno di inizio di maturazione della cedola e includendo, invece, il giorno di valuta dell’operazione. I tassi e i ratei maturati di interessi maturati sono indicati in percentuale, utilizzando 5 cifre decimali dopo il valore intero, anche per le note di eseguito.

Commissioni e documenti delle negoziazioni in titoli
Le operazioni di acquisto e di vendita di titoli in mercati regolamentati possono svolgersi solo tramite intermediari autorizzati. Le banche possono operare direttamente in tali mercati oppure possono trasmettere gli ordini della clientela a una SIM. Un risparmiatore che vuole negoziare nel mercato secondario azioni od obbligazioni di società quotate possono seguire 2 vie: rivolgersi a una SIM oppure ricorrere a una banca. Un risparmiatore può acquistare titoli di Stato o garantiti dallo stato direttamente dalla banca. Il cliente, per il servizio ottenuto, deve pagare delle commissioni. Quando la negoziazione è effettuata in contropartita diretta con una banca, la stessa, per il rispetto delle norme sulla trasparenza, deve predisporre al cliente un prezzo che è già comprensivo della commissione di intermediazione di sua competenza. Nel caso in cui la negoziazione venga effettuata tramite internet, utilizzando il servizio di borsa online, le commissioni sono molto meno onerose per il cliente. La sottoscrizione nel mercato primario sono effettuate, di solito, mediante prenotazione dei titoli di nuova emissione presso le principali banche. Per i titoli di stato a breve scadenza le banche aggiungono la propria commissione al prezzo ufficiale. Per i titoli di debito privati, in sede di sottoscrizione, di solito, la società emittente non applica commissioni. Le negoziazioni di titoli sono esenti da bolli se i relativi contratti di compravendita sono conclusi in mercati regolamentati. Le negoziazioni di titoli sono assoggettate a bolli se i contratti di compravendita sono conclusi al di fuori dei mercati regolamentati. Le banche e le SIM devono rendere note ai clienti le condizioni della negoziazione tramite un documento chiamato nota di conferma.
 
Colui che acquista un titolo di debito acquisisce non soltanto un valore capitale, ma ottiene anche il diritto di percepire la remunerazione del capitale investito.
Gli enti e le società emittenti pagano gli interessi posticipatamente. Chi vende un titolo cede all’acquirente anche il diritto di riscuotere tutti gli interessi, non ancora maturati. Tuttavia gli interessi fino al momento della liquidazione spettano al venditore. La quota relativa agli interessi maturati e non riscossi è compresa nel prezzo di negoziazione quando il titolo è quotato a corso tel quel. Il corso tel quel è un prezzo che comprende, oltre al valore capitale del titolo, anche gli interessi maturati, a partire dal giorno in cui è scaduta l’ultima cedola. In caso di compravendita di un titolo quotato tel quel non vi è da fare nessun calcolo di interessi per determinare l’importo che l’acquirente versa al venditore.  I listini di borsa quotano a tel quel solo pochi titoli di debito. I listini di borsa quotano la maggior parte dei titoli di debito, sia pubblici sia privati, a corso secco. Il corso secco è un prezzo che, per i titoli che non producono altri frutti oltre agli interessi, si riferisce soltanto al valore capitale che il titolo rappresenta, vale a dire alla quota parte del valore nominale di un prestito senza tener conto degli interessi in maturazione. Lo scarto di emissione c’è se un titolo di debito è stato emesso a un prezzo inferiore al suo valore di rimborso a scadenza.  Il corso supersecco è un prezzo che , per i titoli in cui è presente lo scarto di emissione, si riferisce al valore capitale che il titolo rappresenta.

CORSO SECCO = CORSO TEL QUEL – INTERESSI MATURATI
SCARTO DI EMISSIONE = VALORE DI RIMBORSO – PREZZO DI EMISSIONE
CORSO SUPERSECCO = CORSO SECCO – SCARTO DI EMISSIONE MATURATO

 
I prezzi di titoli sono espressi in modo diverso a seconda che riguardino titoli di capitale o titoli di debito:
-          Le azioni sono quotate in modo unitario
-          I titoli di debito sono quotati in modo percentuale

appunti,economia, matematica, italiano,storia,diritto