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Il nome Prussia (in tedesco Preußen; in latino Borussia, Prussia oppure Prutenia; in polacco Prusy; in russo Пруссия) si riferisce in origine al territorio occupato dall'antica tribù baltica dei Prussi o prussiani corrispondente all'attuale Lituania meridionale, all'exclave russa della regione russa di Kaliningrad (Oblast' di Kaliningrad) e alla Polonia nord orientale; in seguito il nome Prussia identificò una delle regioni dell'Ordine Teutonico e dal XVI secolo un ducato degli Hohenzollern, il feudo polacco-lituano, chiamato anche Prussia Ducale e unito dal 1618 alla marca del Brandeburgo.
In seguito al Trattato di Oliva (1660), preceduto dal trattato di Wehlau - Bromberg, alcune aree della Prussia ottennero la sovranità e nel 1701 si costituì il regno di Prussia, comprendente tutti i territori degli Hohenzollern, che dal 1815 al 1866 fecero parte (tranne le province di Posninia, della Prussia Orientale e della Prussia Occidentale) della Confederazione germanica; dal 1867 fino al 1871 l'intero territorio entrò a far parte della Confederazione Tedesca del Nord. Dal 1871 al 1945 fu uno stato dell'Impero tedesco, della successiva Repubblica di Weimar e del Terzo Reich.
Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale la progressiva occupazione sovietica causò un primo drammatico esodo verso le regioni più occidentali della Germania. A guerra finita la Prussia venne divisa come spoglia di guerra tra Unione Sovietica e Polonia. La popolazione tedesca superstite venne costretta a lasciare per sempre la propria terra; centinaia di migliaia di anziani e bambini tedeschi morirono nelle marce forzate verso i nuovi confini imposti alla Germania. La parte assegnata all'Unione Sovietica (oggi sotto la sovranità della Federazione Russa) divenne un territorio di interesse militare completamente inaccessibile dall'esterno; tutti i toponimi originali furono cancellati e sostituiti con nomi per lo più derivati da personalità comuniste (paradigmatico il caso di Königsberg trasformata in Kaliningrad).
Dal 1945 il termine Prussia non ha più un significato geografico o politico ma solo storico e culturale.

Formazione dello stato prussiano 
Nella seconda metà del XVII secolo la politica egemonica di Luigi XIV favorì la ripresa del mondo germanico dalle distruzioni della Guerra dei Trent'Anni. Di fronte alla minaccia francese, infatti, i principi tedeschi seppero costituire un fronte unico della nazione germanica. Da questo emersero l'Austria e la Prussia. Dopo la Pace di Westfalia (1648) l'Austria, soprattutto grazie all'opera dell'imperatore Leopoldo I (1658-1705), persegui una politica di parsimonia e, nei limiti del possibile, di pace. L'inizio della fortuna dello stato prussiano fu merito di Federico Guglielmo (1640-1688), detto il Grande Elettore. Il casato degli Hohenzollern cui egli apparteneva, dopo aver ottenuta la Marca di Brandeburgo all'inizio del XV secolo, si era successivamente insediato nel Ducato di Kleve (sul Reno) e nel Ducato di Prussia. Per l'estinzione dei rami cadetti di Kleve e di Prussia, all'inizio del '600 i tre possessi erano passati tutti nelle mani dei principi del ramo primogenito del casato, che mirarono a renderne omogenee le strutture economico-politiche, con la speranza di poterli unire in un unico blocco territoriale, ma gli Hohenzollern non esercitavano una completa sovranità, infatti detenevano la Prussia come dipendenza del Regno di Polonia, e gli altri due distretti come dipendenze del Sacro Romano Impero.
Nel 1657 il Grande Elettore-col trattato di Wehlau-si assicurò la sovranità sui territori già appartenuti all'ordine teutonico. Il nipote del Grande Elettore, Federico Guglielmo I, acquistò Stettino dagli svedesi. La Dieta prussiana del 1661-3 siglò il predominio del ceto aristocratico a causa dell'instaurarsi di un esercito permanente, l'ossatura del quale poteva essere assicurata solo da una classe di ufficiali devota alla corona. Ciò nonostante, Federico Guglielmo riuscì a far assumere ai suoi domini una certa importanza europea: provvide a bonificarli, contendendoli ai boschi e alle paludi; attirò sul suo territorio gli ugonotti francesi (costretti ad emigrare dalla politica persecutoria di Luigi XIV), garantendo loro la più ampia libertà religiosa pur di potersi avvantaggiare delle loro preziose capacità di lavoro; sopperì alla discontinuità territoriale uniformando il più possibile le strutture politiche e amministrative di Kleve, del Brandeburgo e della Prussia.
Nella politica estera, egli riuscì a sganciare il Ducato di Prussia dalla Polonia, e nella Guerra d'Olanda (1672-1678) aumentò il proprio prestigio sconfiggendo gli Svedesi, alleati di Luigi XIV e ritenuti imbattibili. Gli Hohenzollern ottennero in seguito il titolo di re di Prussia e diventarono uno dei principali punti di riferimento del mondo germanico. Viene ricordato come fondamentale per la genesi dello Stato prussiano l'editto di Potsdam dell' 8-11-1685 (concessione dell'asilo agli ugonotti).Il numero dei berlinesi salì da 6000 nel 1640 a 30000 dopo la promulgazione dell'editto.



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