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È anche il comune più popoloso del Paese, nonché il quinto dell'Unione europea, dopo Londra, Berlino, Madrid e Roma. L'area metropolitana di Parigi è invece la terza più popolata d'Europa, con 11.769.433 di abitanti (gli abitanti della città sono detti parigini), dopo Londra e la Regione della Rhur.
Parigi, con 2.125.246 abitanti al censimento del 1999 e 9.854.000 abitanti nell'area urbana, è la città più grande di Francia e l'area metropolitana della Grande Parigi (le Grand Paris, nell'originale francese), che copre 14.518 km², ha una popolazione di 11.174.743 abitanti (dati del censimento del 1999). L'area metropolitana della Grande Parigi è la più ampia d'Europa (assieme a Londra e Mosca) ed è, all'incirca, la ventesima al mondo.
Densità: 25.360 ab./km².

L'immigrazione 
Fin dal Medioevo, Parigi ha sempre attratto forestieri. Dagli studenti olandesi e svedesi del Quartiere Latino nel XIV secolo, ai rifugiati giacobiti inglesi del XVII secolo, dai rifugiati nazionalisti polacchi dell'inizio del XIX secolo, agli operai belgi della fine dello stesso, dagli ebrei sefarditi del Nord Africa della metà del XX secolo agli africani ed est-asiatici dei giorni nostri, Parigi ha ricevuto ondate su ondate di immigranti, che la hanno arricchita. Oggi, come altre città del mondo, Parigi è una città multiculturale.
I censimenti francesi non fanno mai domande riguardanti l'etnia o la religione, perciò non è possibile conoscere la composizione etnica dell'area metropolitana di Parigi. Ciononostante alcuni dati interessanti possono essere estratti da tali censimenti. In quello del 1999, c'erano 2.169.406 persone nell'area metropolitana della Grande Parigi, che erano nate fuori dalla Francia Metropolitana, ovvero il 19,4% del totale. Come termine di paragone: nel censimento britannico del 2001, il 19,5% della popolazione dell'area metropolitana della Grande Londra era nata fuori dal Regno Unito, mentre nel censimento statunitense del 2000, il 27,8% della popolazione dell'area metropolitana di New York-New Jersey Settentrionale-Long Island era nata fuori dagli Stati Uniti, così come il 31,8% della popolazione dell'area metropolitana di Los Angeles-Riverside-Orange County.

Monumenti del 1500
Il primo teatro permanente in Europa dopo la fine dell’impero romano è stato allestito in Francia, a Parigi, nel 1548.  Non era un edificio appositamente costruito, ma un adattamento di un grande salone al primo piano del palazzo del Duca di Borgogna.  E’ stato commissionato dalla Confraternita della Passione che deteneva un monopolio sui drammi sacri a Parigi dal 1402.
Quasi trent’anni dopo l’allestimento dell’Hôtel de Bourgogne, il primo teatro permanente sorto in Italia dalla fine dell’impero romano è scaturito dal genio del grande architetto rinascimentale Andrea Palladio (1518-1580).  Con Vincenzo Scamozzi, suo allievo e collaboratore, ha costruito Teatro Olimpico a Vicenza dal 1580 al 1584.  Dopo la morte di Palladio, il suo figlio Silla ha completato i lavori.

La Riforma protestante
L'ultima parte del secolo fu un periodo particolarmente difficile per la Francia. La Riforma protestante, che aveva avuto in un primo tempo scarso seguito nel paese, fece proseliti tra la nobiltà e nelle classi inferiori. Enrico II, ritenendo il calvinismo una minaccia per l'autorità regia, tentò di reprimerlo, avviando una lunga e sanguinosa serie di guerre di religione in cui si inserivano parimenti questioni di conflitti dinastici e politici. Alla morte di Enrico II, nel 1559, salì al trono per soli due anni il figlio malato Francesco II, quindi il fratello tredicenne, Carlo IX. La regina madre Caterina de' Medici fu la reggente del potere effettivo in nome dei figli, rimanendo una figura influente anche sotto il regno del terzo figlio Enrico III. Caterina mantenne una posizione ambigua nei confronti degli ugonotti francesi, incoraggiando più volte le opposte fazioni al compromesso, ma al contempo dando il suo assenso al tristemente famoso massacro della notte di San Bartolomeo a Parigi, nell'agosto del 1572. Nel 1589, alla morte di Enrico III, ucciso da un frate domenicano, Enrico di Borbone, re di Navarra, discendente di Luigi IX e capo della fazione degli ugonotti, divenne il legittimo erede al trono. Enrico di Navarra assunse il titolo di Enrico IV di Francia, ma la sua legittimità fu riconosciuta dalla Lega cattolica e dall'alleato spagnolo di questa, pretendente al trono francese, solo nel 1593, quando egli si convertì pubblicamente al cattolicesimo. L'anno seguente venne incoronato nella Cattedrale di Chartres: la dinastia dei Borbone saliva così al trono di Francia.



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