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Posizione
La Romania è uno stato nel sud-est dell'Europa, nell'area dell'Europa balcanica detta Europa danubiana. Istituita nel 1859 e riconosciuta come stato indipendente nel 1877, la Romania confina a nord-est con l'Ucraina e la Repubblica di Moldavia, ad ovest con l'Ungheria e la Serbia e a sud con la Bulgaria. La Romania possiede anche 244 km di litorale sul Mar Nero.

Storia del nome e dell'identità nazionale 
Il nome Romania deriva da Român, derivazione dell'aggettivo latino Romanus, romano. Rappresenta le origini culturali e linguistiche della nazione rumena, dalla colonizzazione romana dell'antica provincia romana della Dacia. Il nome "Romania" viene usato ufficialmente per denominare le terre dell'attuale stato di Romania solo dal XIX secolo. Prima si parlava di Valacchia e Moldavia, per denominare i principati a popolazione rumena. Mentre il nome Valacchi deriva dai termini "Vlah"-"Blah" utilizzati dalle popolazioni Germaniche e Slave nel Medioevo per denominare tutte le genti europee di lingua latina, i valacchi chiamavano se stessi "rumeni". Il Motivo per cui i rumeni si identificano attraverso la parola latina "romanus" (română român/ e quindi rumân) comincia ad essere menzionato a partire dal XVI sec. da alcuni autori, tra i quali alcuni umanisti italiani che ebbero modo di viaggiare in Transilvania, Moldova e Valacchia. Il più antico documento scritto in lingua rumena, è una lettera del 1521 (conosciuta sotto il nome di "La Lettera di Neacşu da Câmpulung-Scrisoarea lui Neacşu din Câmpulung") nella quale veniva annunciato al rappresentante locale di Braşov l'imminente attacco da parte dei Turchi. Lo stesso documento, risulta il più antico attestante la denominazione di "Ţara Românească-Nazione Romena".
Nel periodo tardo-antico, l'Impero romano spesso era identificato dalla parola "Romania" in lingua latina. Molti storici affermano che lo stesso metro di paragone dovrebbe essere applicato anche all'Impero bizantino medievale, proposta molto controversa nonostante i recenti dibattiti. La denominazione "Romania" veniva significativamente utilizzata anche per designare l'insieme di quei popoli europei che parlavano una lingua romanica.
Sino al XIX secolo predominò nello spazio geografico che andava dal fiume Nistro al Tibisco la denominazione "Rumânia" al posto di "România", così come l'endomino "rumâni-rumeni" per i suoi abitanti. Il termine "rumân" si formò alla fine del XVIII secolo, trasformandosi nell'etimologia moderna del popolo rumeno e della nazione nel caso delle principali lingue europee: Rumänen/Rumänien (tedesco), Roumains/Roumanie (francese), Rumeno (italiano), Rumuni/Rumunija (serbo).

Geografia 
Gran parte della frontiera rumena con la Serbia e la Bulgaria a sud e a sud-ovest è formata dal Danubio. Il Danubio ha come affluente il fiume Prut che forma il confine con la Repubblica di Moldavia a nord-est, dove la foce del fiume sul Mar Nero delimita anche il confine con l'Ucraina.
I monti Carpazi dominano gran parte della Romania soprattutto a Nord-Ovest disponendosi a ferro di cavallo, con cime alte fino a 2.500 m e raggiungendo i 2.544 m del monte Moldoveanu.
Le città principali sono Bucarest (Bucureşti), Iaşi, Braşov, Timişoara, Cluj-Napoca, Costanza (Constanţa), Craiova, Sibiu, Galaţi, Oradea, Bacău.
Accanto al Danubio, i fiumi più importanti della Romania sono: il Mureş, il Argeş, il Someş, il Siret, il Prut e l'Olt sfociano nel Danubio, che delimita il confine tra Romania e Bulgaria e sfocia, con un grandissimo delta, nel Mar Nero. 

Etnie 
La grande maggioranza della popolazione è di etnia rumena.
Vi sono ancora delle notevoli minoranze ungheresi (6,6% secondo il censimento del 2002) e, in misura minore, Rom, turche (in Dobrogea) e tedesche. Le numerose minoranze etniche, oltre una ventina, sono per legge rappresentate in Parlamento ciascuna da un parlamentare.
La minoranza magiara è concentrata in due dei distretti centrali del Paese (Harghita e Covasna, inoltre quasi il 50% nel Mures) e si esprime tramite un partito politico. Una parte della minoranza ungherese appartiene più precisamente all'etnia Szekely, mentre nella Moldavia rumena vi sono alcune decine di migliaia di ungheresi "arcaici" di etnia csangò.
Fino agli anni sessanta era piuttosto rilevante anche una minoranza tedesca presente soprattutto in Transilvania (Siebenburgen in tedesco, Erdely in ungherese, "Ardeal" in rumeno) e nelle regioni occidentali, ma per la maggior parte, date le condizioni economico-sociali, è tornata dopo tanti secoli in Germania; oggi rappresenta qualche punto percentuale soprattutto nel Banato e nel distretto di Satu Mare (estremo nord-ovest). Per la precisione, i tedeschi della Transilvania, immigrati nel Medioevo, venivano denominati convenzionalmente "Sassoni", mentre quelli del Banato, immigrati prevalentemente nel XVIII secolo, "Svevi".
Tra i gruppi etnici presenti vanno annoverati i rom, una piccola minoranza polacca (circa diecimila persone) che vivono nella provincia di Suceava e un'altra piccola minoranza croata (anch'essa di circa diecimila persone) che vive intorno alla città di Caraşova e nei pressi della frontiera con la Serbia nel Banato.
Altre minoranze, di modesta entità, sono quelle slovacche, ceche, ucraine, russe (lipoveni), armene, greche e altre ancora.
Tra queste esiste anche la presenza italiana, pervenuta nell'epoca del grande esodo migratorio, (stimata tra le 9.000 persone) in particolare residente a Câmpulung, dove opera la "Comunità Italiana di Câmpulung Muscel", la più grande comunità italiana del Paese, che riunisce vari circoli regionali (piemontesi, friulani, bellunesi, veneti, emiliano-romagnoli, umbri, ecc.). Altri gruppi si trovano a Galaţi, Iaşi, Tulcea e Sântămăria-Orlea, oltre che a Bucarest. L'attuale parlamentare della minoranza italiana è espresso dalla comunità di Suceava (associazione ROASIT). {{citazione necessaria|Prima della guerra gli Italiani erano circa 60.000, poi ritornati in patria.

Lingua 
La lingua ufficiale è il rumeno, una lingua neolatina quindi appartenente alla famiglia delle lingue romanze, imparentata con altre lingue dello stesso gruppo parlate da oltre 800 milioni di persone in tutto il mondo, principalmente in America ed in Europa. 
La Romania è l'unica nazione dell'Europa orientale in cui una lingua neolatina è dominante. (Grecia, Serbia e Bulgaria hanno solo piccole minoranze romanze, imparentate con il rumeno).
Le minoranze parlano le proprie lingue.
Il francese ha tradizionalmente rivestito il ruolo di principale lingua straniera insegnata in Romania il paese è anche membro dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia e la città di Bucarest ne ha ospitato nel 2006 il congresso biennale.
 
Religioni 
Per la maggior parte i rumeni appartengono alla Chiesa Ortodossa Romena, che fa parte della Chiesa Ortodossa. Il protestantesimo (in particolare il Calvinismo), il Cattolicesimo di Rito latino e quello di Rito bizantino sono praticati rispettivamente da popolazioni di origine tedesca della Transilvania, tra gli ungheresi e tra i csango, che sono cattolici di rito latino ed in gran parte vivono nella Moldavia romena.
In Dobrugia, la regione che si trova sulla costa del Mar Nero, vi è una piccola minoranza islamica, resto della colonizzazione ottomana.
La comunità ebraica, che era una delle più consistenti d'Europa (756.930 appartenenti nel 1930), subì le persecuzioni della seconda guerra mondiale non solo per mano dei nazisti, ma soprattutto a causa della politica di Ion Antonescu (il numero degli ebrei romeni uccisi oscilla tra le 270.000 e le 380.000 unità). Dei sopravvissuti, la stragrande maggioranza è emigrata in Israele dove gli ebrei di origine romena costituiscono ora una delle presenze più importanti.

Antichità 
I confini della Romania di oggi includono la maggior parte dell'antico territorio della Dacia.
L'Attuale territorio della Romania era già abitato nel II millennio a.C. da alcune tribù indo-europee conosciute sotto il nome di Traci. A partire dal VI secolo a.C., nella regione del Danubio sono segnalati i Geti mentre i Daci erano attestati in alcuni insediamenti in Transilvania. Durante l'epoca del primo re geto-dacico Burebista (82-44 a.C.), la primitiva estensione dello stato era la seguente: a nord i carpazi boschivi, a sud i monti Hameus (Balcani), a ovest la confluenza del fiume Morava con il medio Danubio, ed infine ad est con il fiume Bug.
Dopo la morte di Burebista, lo stato geto-dacico si disintegrò in quattro e, successivamente, in cinque formazioni politiche. Il nucleo principale si manteneva nella zona dei monti Şureanu, dove successivamente domineranno i re Cosmicus e Coryllus. L'unità dello stato divenne possibile all'epoca del re Decebalo (87-106 d.c.). Il nuovo regno aveva la sua capitale in Sarmizegetusa.Il regno di Decebalo aveva dimensioni minori rispetto a quello di Burebista, ma per contro era molto meglio organizzato a livello statale. La dominazione di Decebalo rappresenta il periodo di apogeo della civilizzazione geto-dacica, situato nel secondo periodo dell' età del ferro. A causa dell'aggravarsi della minaccia Romana (le legioni di Roma si erano spinte sino al basso Danubio), Decebalo intraprende due campagne militari contro i romani condotti dall'imperatore Traiano negli anni: 101-102 e nel 105-106 d.C. Come effetto di queste guerre, la Dacia viene conquistata e trasformata in provincia romana. Comincia così ufficialmente il processo di romanizzazione degli autoctoni geto-daci.
Dopo la fine dell'esperienza romana (271) iniziarono ad arrivare nelle terre dell'attuale Romania nuovi popoli e culture che hanno arricchito la compagine etnico-antropologica del paese danubiano.
Nuovi popoli di cultura iranica (Iasi), germanica (Eruli, Goti, Longobardi, più tardi Sassoni), turco-tartara (Unni, Avari, Proto-bulgari, Blachi, Tartari, Mongoli), ugrica (Magiari, Siculi), latina, ebraica, armena, greca, rom, ecc... giunsero in varie ondate a partire dal III secolo d.C.; pur senza fondersi, salvo in casi eccezionali, con la popolazione preesistente.

Medioevo ed Età moderna
Nel Medioevo i Rumeni vivevano in tre principati distinti, la Valacchia (detta anche "Ugro-Valacchia"), la Moldavia e la Transilvania.
Nel Rinascimento, dal 1476 la Valacchia, dal 1538 la Moldavia, dopo il 1547 la Transilvania, erano diventati vassalli dell'Impero ottomano. Quest'ultima, benché sottoposta all'Impero ottomano, rappresentava l'unica parte ancora autonoma appartenendo al Regno d'Ungheria. Dal 1711 il Regno d'Ungheria e con esso anche la Transilvania, ebbe come sovrano lo stesso regnante della Monarchia asburgica, fino al 1867, quando entrò a far parte dell'Impero Austro-Ungarico.

Indipendenza 
La Romania nacque quando il Principato di Moldavia e di Valacchia si unirono il 24 gennaio 1859 conferendo il principato unico a Alexandru loan Cuza (già principe di Moldavia), e diventarono indipendenti nel 1877. Il Paese si espanse dopo la Prima guerra mondiale, quando Transilvania, Bucovina e Bassarabia furono inglobate.
Parti della Romania vennero incorporate nell'Unione Sovietica nel 1940, soprattutto nell'attuale Stato moldavo e in parte nell'Ucraina. Dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, la Romania divenne una nazione comunista nell'orbita dell'Unione Sovietica.
Nel 1948 venne abolita la monarchia e varata la costituzione della Repubblica Popolare Romena.
Negli anni sessanta i contrasti con l'Unione Sovietica, di natura principalmente economica, portarono ad una politica estera indipendente e, nel 1965, al varo della nuova Costituzione della Repubblica Socialista di Romania.
Nel 1965 iniziò il governo dittatoriale del presidente Nicolae Ceauşescu, che ebbe termine nel 1989 a seguito di una rivolta popolare. Da allora la Romania è un paese democratico, la cui costituzione si ispira ai modelli occidentali.
Il 29 marzo 2004 entra nella NATO, insieme con Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia.

Ordinamento dello stato 
Secondo la costituzione del 1991 la Romania è una repubblica presidenziale.
Il Presidente, il capo del potere esecutivo, è eletto a suffragio universale, ogni 5 anni (fino al 2004 - quattro anni). Il presidente nomina il Primo Ministro, che presiede il Consiglio dei ministri, nominato, quest'ultimo, dal primo ministro.
Il potere legislativo nello Stato romeno è esercitato dal Parlamento, che consiste in due camere, il Senat (Senato), che conta 143 membri e la Camera Deputaţilor (Camera dei Deputati), che ha 343 membri. I membri di entrambe le camere sono scelti in elezioni che si tengono ogni quattro anni.

Economia 
Dopo il collasso del Blocco Sovietico nel 1989-91, la Romania è rimasta con una base industriale obsoleta ed un paniere di capacità industriali totalmente inadatto ai suoi bisogni.
Nel febbraio 1997, la Romania ha intrapreso un programma comprensivo di stabilizzazione macroeconomica e riforma strutturale, ma questa riforma fu successivamente un frustrante processo a singhiozzo. I programmi di ristrutturazione includevano la privatizzazione o liquidazione di grandi industrie ad alto consumo elettrico (combinat) e maggiori riforme nel settore dell'agricoltura e della finanza. Nel 1999 l'economia della Romania si è contratta per il terzo anno consecutivo di circa il 4,8%.
La Romania ha raggiunto in agosto 1997 un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari, ma il rilascio della seconda rata è stato procrastinato in ottobre a causa dei requisiti non raggiunti sul prestito per il settore privato e cambiamenti nelle spese budgetarie.
Bucarest ha evitato di dichiararsi insolvente per gli interessi di metà anno, ma ha dovuto usare le riserve per farlo, riserve che sono arrivate approssimativamente a 1,5 miliardi di dollari alla fine dell'anno 1999.
Le priorità del governo includevano: ottenere un rinnovo del prestito del FMI, concentrarsi sulla politica fiscale, accelerare la privatizzazione e ristrutturare le imprese senza profitto.
Dal 2002 vi sono stati anni di successo di crescita economica che è stata stimata essere del 4,5% per anno, tasso che è cresciuto a più del 5% nel 2005. Dal 2003 l'aumento dei salari supera il tasso di inflazione, che era di circa 1,2% per mese, ma che successivamente è decresciuta. Il salario netto medio mensile nel novembre 2005 era di 937 RON, cioè circa 320 Euro / €. Nel 2005 l'inflazione si è abbassata al 7.8% annuo ed era stimata in calo anche per il 2006. Sono però in forte aumento anche i prezzi immobiliari. Col calo dell'inflazione, è stata possibile una riforma monetaria che ha introdotto il nuovo Leu (RON) in luogo di 10.000 vecchi Lei, e che nel 2006 valeva circa 3.6 volte meno dell'Euro. Il peso del settore agricolo, che ancora di recente sfiorava il 40% del PIL complessivo, sta diminuendo in favore dei settori industriale e dei servizi, attualmente è sotto il 10%.
La Romania è stata invitata ad unirsi all'Unione europea nel dicembre 1999, data di inizio delle negoziazioni. È entrata nell'UE il 1° gennaio del 2007 insieme alla Bulgaria. Nel frattempo, il 29 marzo 2004, è entrata anche nella NATO.
La compagnia di bandiera è la Tarom; recentemente hanno aperto collegamenti con Bucarest e altri aeroporti (tra cui Timisoara e Cluj) diverse compagnie low-cost (fra cui le italiane WindJet e Myair, la romena Blue-Air, l'ungherese-polacca Wizz Air e la slovacca SkyEurope).

Cucina 
La cucina rumena è molto semplice, basata su piatti saporiti e facili da preparare, quasi tutti a base di carne, verdure o pesce.
Piatti tradizionali sono:
Musacá: specialità di carne di maiale trita e speziata con aglio e peperoncino.
Passatura: pietanza a base di lardo verze e cipolle.
Mititei o Mici: polpette di carne di forma cilindrica di carne di vacca (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio e pepe nero (a volte peperoncino)e una spezia locale chiamata Cimbru. Sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali. 
Ciorbă: minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure. 
Sarmale: involtini di fogli di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e sapori. 
Cozonac: dolce tipico natalizio dalla forma parallelepipeda ripieno di canditi, noci e cacao. 



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