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Non toccherò più le sacre rive (dove sono nato) dove vissi da fanciullo , mia Zacinto, che ti rifletti nelle acque del mio mar Ionio, dalle cui acque nacque Venere che col suo primo sorriso rendeva fertili quelle isole. Perciò, non potè non celebrare le tue limpide nuvole e i tuoi boschi, il verso illustre di Omero che cantò il peregrinare nel mare e l'esilio di Ulisse (voluto dal fato) in seguito al quale , reso famoso anche per le sue sventure, potè baciare la sua rocciosa Itaca. Tu,Zacinto terramadre, avrai solo la poesia di questo tuo figlio (Foscolo); a me il destino ha dato una sepoltura in terra straniera che non sarà confortata dalle lacrime dei parenti.



fonte: http://balbruno.altervista.org/index-395.html
 
Un giorno se io non sarò sempre costretto a fuggire di paese in paese mi vedrai seduto sulla tua tomba a piangere per la tua morte.
Ora solo nostra madre ormai vecchia parlerà di me e io non posso fare altro che porgere le mie braccia e salutare la mia città.
Sento anch’io l’ostilità degli dei e le angoscie che hanno turbato la tua vita.
Adesso mi resta solo il desiderio di morire!
Dopo la mia morte, che avverrà lontano dalla mia città, vorrei solo che le persone portino a mia madre le mie ossa.



fonte: http://geniv.forumcommunity.net/?t=6552167
 
Forse perché tu sei l’immagine della morte, a me giungi cosi gradita, e sia quando sei seguita dalle nuvole e dai venti sereni sia quando dal nevoso cielo che porta neve e conduci sulla terra notti lunghe e burrascose, e occupi le vie più segrete del mio animo, placandolo dolcemente.
Mi spingi a pensare alla via della morte e intanto se ne va via quest’ età malvagia, e insieme al tempo che se ne và se ne vanno anche le preoccupazioni.
E mentre guardo la tua immagine di pace, dentro di me dorme la voglia di combattere che è dentro di me e mi invita a lottare e mi da tanta angoscia.




fonte: http://geniv.forumcommunity.net/?t=6552131
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